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Bocconi avvelenati, resta il divieto di utilizzo. Enpa saluta la decisione del Ministero della Salute

stop bocconi avvelenati
Roma - (Adnkronos, 13 mar) - «L’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa), Lav, Leidaa e Lega Nazionale per la Difesa del Cane esprimono soddisfazione per il rinnovo e il miglioramento dell’ordinanza del Ministero della Salute ’Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati', scaduta il 10 febbraio scorso», si legge in una nota. «Il nuovo provvedimento avrà efficacia per 24 mesi e rappresenta uno strumento fondamentale per prevenire e contrastare un fenomeno che nel nostro Paese, sia in ambito cittadino che nelle campagne, ha dimensioni ancora allarmanti, come testimoniano i continui casi denunciati, ultimi dei quali, solo in ordine di tempo e per gravità, quelli di Piazza Armerina».

Le associazioni considerano positive anche le modifiche introdotte nel nuovo testo dal ministro Balduzzi: «se l’ordinanza del 2010, al fine dell’identificazione del veleno o della sostanza che ha provocato l’avvelenamento, prevedeva, ad esempio, solo l’invio delle spoglie dell’animale avvelenato all’Istituto Zooprofilattico competente per territorio, adesso, potranno essere inviati eventuali campioni anche in assenza del decesso dell’animale».

«La nuova ordinanza - precisa la nota dell’Enpa - definisce anche i tempi in cui dovranno essere eseguiti gli esami necroscopici: 48 ore entro l’arrivo dell’animale deceduto. Invariati, invece, quelli delle analisi dei campioni che dovranno essere effettuate entro trenta giorni dall’arrivo. Si chiarisce, inoltre, che non solo l’invio delle spoglie di animali morti per avvelenamento e dei campioni, ma anche quello di esche o bocconi sospetti di avvelenamento deve avvenire tramite le Aziende Sanitarie Locali competenti per territorio o le imprese convenzionate».

«Con queste modifiche - commentano le associazioni - sarà agevolata, e in caso di decesso anche accelerata, la ricerca delle sostanze utilizzate per avvelenare gli animali, le indagini per individuare i responsabili saranno più veloci e gli animali e i cittadini, di conseguenza, maggiormente tutelati. Risultano chiariti, infine, i compiti di sindaci, Asl, medici veterinari, Istituti Zooprofilattici e Prefetti».

Le associazioni, che gennaio avevano chiesto al Ministro della Salute Balduzzi di rinnovare l’ordinanza, aggiungono che «affinchè i suoi effetti siano davvero efficaci, è necessario che tutti i soggetti preposti a contrastare e reprimere il fenomeno seguano le linee guida emanate il 15 novembre dal Ministero della Salute per standardizzare le procedure e uniformarle su tutto il territorio nazionale. Per proteggere gli animali, la salute pubblica e l’ambiente - conclude la nota - è comunque indispensabile uno strumento ancora più efficace e soprattutto senza scadenza. È necessario, quindi, che le norme contenute nell’ordinanza siano recepite in legge al più presto per renderle definitive».