Associazione Tartufai "Il Perugino"
Articoli di quotidiani
Raccolta di articoli di quotidiani sugli "Avvelenamenti"
Fonte corrierenazionale
Bocconi avvelenati, resta il divieto di utilizzo. Enpa saluta la decisione del Ministero della Salute
Roma - (Adnkronos, 13 mar) - «L’Ente Nazionale Protezione Animali (Enpa), Lav, Leidaa e Lega Nazionale per la Difesa del Cane esprimono soddisfazione per il rinnovo e il miglioramento dell’ordinanza del Ministero della Salute ’Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati', scaduta il 10 febbraio scorso», si legge in una nota. «Il nuovo provvedimento avrà efficacia per 24 mesi e rappresenta uno strumento fondamentale per prevenire e contrastare un fenomeno che nel nostro Paese, sia in ambito cittadino che nelle campagne, ha dimensioni ancora allarmanti, come testimoniano i continui casi denunciati, ultimi dei quali, solo in ordine di tempo e per gravità, quelli di Piazza Armerina».
Fonte libero.it
"Guerra dei tartufi" nel veronese, cane ucciso da bocconi avvelenati"
Ha pagato un'intera pagina pubblicitaria del Corriere di Verona per denunciare la morte del suo amato animale, un setter femmina di due anni: "Un ringraziamento a quei vigliacchi che mi hanno ucciso Helly, gettando bocconi avvelenati sulle colline del Garda veronese". Il cane è deceduto tra atroci sofferenze dopo aver mangiato appunto alcuni 'bocconcini' sulle colline del Baldo, nella zona di Malcesine. Secondo quanto riportato dal Corriere di Verona si tratta dell'ennesimo episodio di crudeltà umana legato alla guerra dei tartufi.
Il padrone di Helly ha deciso di denunciare sul giornale l'episodio perché "in una società civile queste cose non possono accadere". Uno sfogo per lanciare anche l'allarme su voci che puntano il dito contro i cercatori di tartufi. Voci confermate anche dall'assessore di San Zeno di Montagna, Simone Finotti: "E' risaputo: c'è una guerra sui tartufi pazzesca, in quanto valgono un sacco di soldi. Sul Baldo e sul lago, ci sono dei punti ben precisi dove trovare i tartufi e che conoscono solo i ricercatori. Così, per non far crescere la concorrenza, fanno questi dispetti". "Nel 2011 non ho registrato ancora casi di questo tipo - precisa Finotti -, ma due anni fa c'è stata una vera strage. Solo nel mio ambulatorio sono arrivati almeno quattro cani di tartufai, avvelenati".
Ma sulla guerra per aggiudicarsi i prodotti migliori, l'associazione Tartufai Veronesi Baldo-Lessinia non si sbilancia più di tanto. "Nel passato ci sono stati episodi di questo tipo - dice il presidente, Tiberio Mazzola -, ma in epoca recente non ci risulta che il fenomeno si sia ripresentato. Qualche anno fa c'è stato qualcuno di noi che ha avuto il cane avvelenato, su cui però non si è mai fatta luce fino in fondo, poiché non si è mai capito se i bocconi avvelenati fossero stati messi da cacciatori o da tartufai".
Tratto da: cacciapassione.com
Cani da caccia e da tartufo avvelenati da criminali
05.01.2012 A Celano, nella provincia dell’Aquila, durante la notte ignoti malviventi hanno gettato veleno nei box dove si trovavano alcuni cani da caccia e da tartufo.
I fatti sono accaduti in località “La liscia”, alla periferia di Celano, tra Borgo Bussi e la cava; alcuni cani da caccia al cinghiale e cani per la ricerca dei tartufi sono stati avvelenati di proposito da ignoti criminali.
Per sei dei cani il veleno è stato letale mentre per alcuni esiste ancora una flebile speranza di salvarli dopo che sono stati portati d’urgenza presso uno studio veterinario; nelle prossime ore si deciderà la sorte dei malcapitati animali.
E’ stato proprio uno dei proprietari a scoprire l’avvelenamento nella prima mattinata di ieri dopo che si era recato a prendere i cani per una battuta di caccia al cinghiale ma una volta sul posto ha visto i cani a terra privi di vita.
La maggior parte delle vittime si riscontrano nei box laterali dove i criminali sono riusciti a gettare il veleno attraverso la recinzione mentre i cuccioli addestrati alla raccolta dei tartufi, che si trovavano nei box centrali quindi più difficilmente raggiungibili dal veleno, si sono salvati.
Sulla questione indagano gli agenti della polizia municipale di Celano che hanno eseguito il primo sopralluogo; al momento non si è in grado di individuare una pista da seguire proprio in considerazione del fatto che non vi è alcuna ragione che abbia potuto spingere i criminali a porre in essere un simile ingiustificabile gesto.