Associazione Tartufai "Il Perugino"
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Fonte Spoletocity
IL TARTUFO NEL PATRIMONIO UNESCO: AVANZATA LA PROPOSTA AL SEGRETARIO GENERALE
Sono 7 le città umbre aderenti e 6 gli eventi dedicati al tartufo nella regione, per il 2011-2012
Parte dall’Umbria l’intenzione dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo di formalizzare la proposta all’Unesco perché il tartufo sia inserito nel registro dei beni immateriali patrimonio dell’umanità.
Proposito che è stato confermata di fronte al segretario generale Unesco Italia, Lucio Alberto Savoia, durante l’incontro promosso dall’associazione, che si è svolto giovedì 6 ottobre a Roma, nella sede dell’Anci.
“Quella del tartufo – ha commentato Savoia – potrebbe essere una candidatura molto interessante, transnazionale, a cui guardo con interesse e attenzione. L’Italia è il Paese al mondo che detiene il maggior numero di beni materiali considerati patrimonio dell’umanità, mentre è presente nella lista dei beni immateriali e intangibili solo con tre elementi. Il tartufo e le sue buone pratiche potrebbero essere un’altra realtà da inserire nel registro, la cui promozione va fatta accuratamente”.
“L’anno scorso ad Alba – ha spiegato Giancarlo Picchiarelli, presidente dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo nel corso dell’incontro – è nata la proposta per la tutela del tartufo e dei territori tartufigeni come patrimonio immateriale dell’umanità che rappresentano una realtà da difendere e promuovere, non solo per la qualità enogastronomica del prodotto, ma anche per la ricchezza culturale dell’esistenza umana, della storia e delle tradizioni che rappresentano”.
Un’associazione, quella delle città del tartufo, la cui presidenza è ‘umbra’ dal 1996, prima a Gubbio con Antonella Brancadoro e dal 2000 assegnata alla Comunità montana Monti Martano, Serano e Subasio, presieduta appunto da Giancarlo Picchiarelli, con sede operativa a Valtopina.
Sono sette le città umbre che ne fanno parte: Campello sul Clitunno, Norcia, Città di Castello e Gubbio (come appartenenti alla Comunità montana Alta Umbria), Valtopina (della Comunità montana Monti Martano, Serano e Subasio), Fabro (per la Comunità montana Orvietano, Narnese, Amerino e Tuderte) e Scheggino, ultima entrata tra le umbre.
Presenti all’incontro romano, oltre a Picchiarelli e Savoia anche Luigina Di Liegro, direttore di Res Tipica, Claudio Cataudo, sindaco di Ceppaloni (in provincia di Benevento), ultimo entrato dei 51 membri dell’associazione dopo Millesimo e Scheggino, e Michele Boscagli, sindaco di San Giovanni d’Asso.
L’incontro è stato, poi, l’occasione per presentare, a conclusione dei festeggiamenti del ventennale della sua attività, un lavoro che racconta la storia dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo attraverso parole chiave e immagini.
Si tratta di “1990-2010 Vent’anni di tradizioni, profumi e sapori”, un video di circa 11 minuti che raccoglie le tappe fondamentali delle ultime attività dell’associazione e ribadisce i valori a cui si ispira dal momento della sua fondazione.
Il lavoro multimediale viene diffuso, a partire dal mese di ottobre, in 18 librerie “Giunti al Punto” di altrettante regioni italiane, con distribuzione attiva gratuita alle casse. In particolare, in Umbria si potrà trovare a Trevi nel centro commerciale “Piazza Umbra” località Torri Matigge, s.s. Flaminia Flaminia Km 147.
“Questo progetto multimediale – ha spiegato Picchiarelli - è anche un modo per ribadire la ‘mission’ dell’associazione, e cioè promuovere la conoscenza e l’utilizzo del tartufo e, allo stesso tempo, il rispetto dei territori in cui cresce, attraverso una serie di azioni e buone pratiche”.
Durante l’incontro è stato presentato anche il programma della stagione autunnale e invernale 2011-2012 che comprende gli eventi promossi dalle ‘città’ aderenti, prima dedicati al tartufo bianco e poi al nero.
In Umbria sono Gubbio, Città di Castello e Fabro le città in cui si svolgono manifestazioni legate al tartufo bianco con la XXX Mostra mercato nazionale del tartufo bianco e del prodotti agroalimentari in programma nella città dei ceri dal 29 ottobre al 2 novembre, e la XXXII Mostra del tartufo bianco e dei prodotti del bosco nella città tifernate dal 4 al 6 novembre.
A Fabro, poi, si terrà la Mostra del tartufo e dei prodotti agroalimentari di qualità dall’11 al 13 novembre.
Il tartufo nero sarà, invece, celebrato a Valtopina con la XXXI Mostra mercato del tartufo il 19-20 e il 26-27 novembre e a Norcia, che chiude la stagione, con la Mostra mercato del tartufo nero pregiato negli ultimi due fine settimana di febbraio.
Fonte Ansa
Strangozzi al tartufo Norcia e Spoleto piatto simbolo Umbria
Per giornata mondiale del turismo
(ANSA) - PERUGIA, 26 SET - Sono gli ''Strangozzi al tartufo nero di Norcia e Spoleto'' il piatto - simbolo con cui i ristoratori umbri partecipano, assieme a Fipe nazionale, la federazione dei pubblici esercizi, aderente a Confcommercio, alla celebrazione della Giornata mondiale del turismo, indetta per domani dall'Organizzazione mondiale del turismo (Unwto).
Tutti gli esercizi che aderiscono al progetto - un primo gruppo di venti attivita' al quale se ne affiancheranno in breve tempo molte altre - si impegnano ad inserire nei loro menu gli ''Strangozzi al tartufo nero di Norcia e Spoleto'' come specialita' tipica regionale.
29 Luglio 2011 Città di castello
Una banda specializzata in furto di cani
In allegato l'articolo di quotidiano.
Fonte AGI
Presentata la riforma endoregionale
I punti fermi della riforma del sistema amministrativo regionale ed endoregionale preadottata dalla Giunta regionale dell'Umbria sono rappresentati dalla soppressione immediata della Comunita' Montane e dell'Arusia, l'istituzione di una Agenzia Forestale Regionale, la costituzione delle Unioni di Comuni ed il trasferimento di ulteriori deleghe alle Province. Il processo di razionalizzazione tocchera' anche gli Ati, che fin da subito perderanno le competenze loro attribuite in materia di turismo ed integrazione socio-sanitaria a favore delle unioni dei comuni, mentre saranno definitivamente soppressi per effetto di una prossima ulteriore legge regionale di riordino da emanarsi entro diciotto mesi, nella quale saranno conferite e disciplinate le residue competenze degli Ati in materia di sanita', rifiuti e ciclo idrico integrato.
Il disegno di legge, infine, mette in programma anche il riordino dei consorzi di bonifica e la trasformazione di Umbriaflor in azienda regionale di diritto pubblico. La soppressione delle Comunita' Montane sara' attuata con decreto dal presidente della Regione entro un mese dall'entrata in vigore della legge. Le competenze passeranno subito alla Agenzia Forestale regionale e, non appena costituite, alle Unioni dei Comuni. La nuova Agenzia Forestale avra' i compiti gia' svolti in gran parte dalle comunita' montane. Sara' consentito all'Agenzia di eseguire in amministrazione diretta "lavori ed opere attinenti o funzionali alle proprie competenze" fino ad un importo di 300.000 euro. E' prevista esclusivamente la figura dell'amministratore unico, oltre al collegio dei revisori dei conti. La Regione esercitera', nelle varie forme, i poteri di indirizzo, vigilanza e controllo sull'attivita' dell'Agenzia.
Il disegno di legge si occupa poi delle Unioni dei Comuni che saranno obbligatorie per gestire le funzioni in materia di politiche sociali e turismo, in materia di boschi e di terreni sottoposti a vincolo per scopi idrogeologici, funzioni in materia agricola ed in materia di funghi e tartufi. Agli amministratori delle unioni di comuni non potranno essere attribuite retribuzioni, gettoni, indennita' o emolumenti in qualsiasi forma siano essi percepiti. Inoltre, per contenere la spesa pubblica, ciascuna unione di comuni potra' avvalersi esclusivamente delle dotazioni umane e strumentali individuate nell'atto costitutivo dai singoli comuni che la compongono.
Ulteriori dotazioni umane e strumentali potranno essere messe a disposizione mediante convenzioni con la Regione o con i singoli comuni che la compongono. Il disegno di legge amplia poi le funzioni attribuite alle province che ottengono la viabilita' e la gestione del demanio stradale regionale, ivi compresa la riscossione dei canoni concessori; la gestione delle aree appartenenti al demanio idrico regionale, ivi compresa la riscossione dei canoni concessori relativi a manufatti interferenti con il reticolo idraulico demaniale; la tutela ambientale e, in particolare, la gestione delle aree naturali protette. Infine la proposta di legge prevede che entro dodici mesi dall'approvazione la Regione procede al riordino, anche mediante accorpamento ed integrazione di servizi, dei consorzi di bonifica e dei relativi ambiti territoriali. Diciotto mesi invece e' il termine che si' e' dato la Regione per l'emanazione della legge di riordino e quindi di soppressione degli Ati che nel frattempo continueranno ad occuparsi esclusivamente delle funzioni in materia di sanita', rifiuti e ciclo idrico integrato
La regione Lombardia rilancia il tartufo bergamasco
La regione Lombardia si impegna affinche' ''dopo il polo di Alba e dell'Umbria, quello bergamasco possa diventare il terzo polo nazionale del tartufo''. Lo hanno ribadito oggi il presidente della Commissione regionale ''Ambiente'' Giosue' Frosio (Lega Nord) e il presidente della commissione regionale Agricoltura Carlo Saffioti (Pdl) in occasione della presentazione e della promozione del tartufo nero delle valli bergamasche. In particolare il tartufo nero della Val Serina in provincia di Bergamo sta conquistando mercati e appassionati in modo sempre maggiore riscuotendo grande consenso, al punto da segnalarsi come una delle specie di tartufo nero piu' pregiate tra quelle raccolte in Italia, tanto da aver ottenuto recentemente significativi riconoscimenti internazionali.
Per contribuire alla sua valorizzazione, in Regione erano presenti anche il sindaco del Comune di Bracca Marco Muttoni e l'assessore Margherita Molinari, il sindaco di Oltre il Colle Rosanna Manenti, il presidente dell'Associazione Tartufai Parco dei Colli di Bergamo Giuseppe Ciocchetti, il presidente dell'Associazione Tartufai bresciani Virgilio Vezzola e il professor Oliviero Cresta del distretto ''Fontium et Mercatorum''.
''Siamo consapevoli -hanno evidenziato Frosio e Saffioti- di come il tartufo nero costituisca per la Val Serina una ulteriore possibilita' di promozione turistica ed enogastronomica, e al tempo stesso di come possa rappresentare una significativa promozione dell'eccellenza lombarda in ambito internazionale. Per questo come istituzioni ci sentiamo fortemente impegnate a sostenere e far conoscere questa importante risorsa''.