Associazione Tartufai "Il Perugino"
Sezione F.N.A.T.I.
fonte http://www.tantasalute.it/
Le proprietà benefiche e nutritive del tartufo sono molteplici. Questo prezioso alimento è amato da molte persone e può essere considerato una specialità tipica di alcune regioni dell’Italia – produttrice ed esportatrice di tartufi nel mondo – in special modo delle zone che interessano il Piemonte e l’Umbria. Il raro tartufo – la rarità dipende sia da fattori stagionali che ambientali – è utilizzato in cucina per preparare diversi piatti deliziosi. Ma cos’è, esattamente, il tartufo? Questo può essere considerato un fungo ipogeo, perché cresce sotto terra: appartiene al genere Tuber – facente parte della famiglia delle Tuberaceae – che cresce spontaneamente nel terreno, nei pressi della radice di certi alberi come, ad esempio, i lecci, i pioppi e le querce. I tartufi vengono individuati, spesso, con l’aiuto dei cani – il cui fiuto è imbattibile – e raccolti, successivamente, a mano. Ma quali sono i benefici e le proprietà alimentari di questo fungo? Scopriamo di più in merito.
fonte perugiatoday.it
Va a cercare tartufi e si perde nel bosco nella zona di Forca d'Ancarano a Norcia . Fortunatamente l’amico che era con lui ha lanciato rapidamente l’allarme. Così i vigili del fuoco si sono precipitati sul posto insieme ai carabinieri. Le ricerche non sono durate molto. I pompieri e i militari sono riusciti a rintracciare il 73enne nato e residente a Spoleto e a trarlo in salvo.
fonte food.ilsole24ore
Coltivare tartufi è un buon investimento che garantisce una rendita futura. Ha un costo di manutenzione minimo e richiede poca mano d’opera. L’attività è alla portata di qualsiasi imprenditore agricolo che non avrà certo problemi di mercato: la commercializzazione del prodotto è estremamente facile. Si prevede una densità minima di circa 500 piante per ettaro di terreno, per un investimento che non supera i 6mila euro (il costo delle piantine). La coltivazione dà ricavi superiori di 30 volte a quelli quella vigna. Aziende specializzate affiancano i neofiti. Ma bisogna saper attendere.
Primo passo, l’analisi del terreno